La comunicazione negli ospedali
Chi lavora in ospedale deve mettersi in testa che quasi sempre ha di fronte persone che necessitano di gentilezza e rassicurazioni
Ha diretto il Dipartimento di oncologia dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, poi è stato Direttore Generale dell’Istituto dei Tumori di Milano. Fondatore e presidente della Società Italiana di Psiconcologia e del Collegio Italiano dei Primari oncologi medici ospedalieri (CIPOMO). Presidente onorario dell’Associazione Progetto Oncologia Uman.A, da lui fondata, che attua progetti di aiuto ai malati oncologici e ai loro familiari
Chi lavora in ospedale deve mettersi in testa che quasi sempre ha di fronte persone che necessitano di gentilezza e rassicurazioni
La storia del reparto di oculistica del Fatebenefratelli di Milano, in procinto di essere trasferito in un presidio per la salute della mamma e del bambino. Più che di innovazione, si tratta di sperpero di danaro pubblico
Il sistema sanitario lombardo premia chi produce di più. Così l'allungamento della vita, considerato un successo della scienza, diventa motivo di crisi per la finanza
Essere predisposti per una malattia non significa andarle incontro con certezza. Perciò estendere la mappatura del Dna a tappeto può provocare soltanto inutili allarmismi
L'Istituto Tumori e l'ospedale neurologico Besta sono pronti a trasferirsi da Milano a Sesto San Giovanni. Ma il progetto che prevedeva un grande polo di eccellenza rimarrà un'opera incompiuta
In un'epoca costellata dalla malasanità e dalla ricerca sfrenata del profitto, occorre recuperare quei valori che fanno della disciplina una vocazione
La lettera della moglie di un malato a chi lo ha avuto in cura
Tra le due realtà non esiste dialogo, tranne rari casi. Perchè? E come superare le barriere?
Medici che si fanno timbrare da altri la presenza in ospedale per poter lucrare nello studio privato (vicenda del Fatebenefratelli di Milano), medici che operano quando non è necessario (vicenda casa di cura Santa Rita)
La spesa sanitaria privata è in aumento, ma quali prospettive di cura si possono garantire a chi è indigente?