infarto
Davvero smettere di fumare regala dieci anni di vita?
30-11-2012Risponde Angelo Casalini, direttore della struttura complessa di Pneumologia ed endoscopia toracica all’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma
Lo stress post-traumatico colpisce anche chi ha avuto l'infarto
17-10-2012Il disturbo da stress post-traumatico (Ptsd), individuato tra i reduci da guerre, è in realtà frequente nella vita "normale". Dopo i 60 anni colpisce il 5% delle persone e ne soffre 1 su 8 di quanti hanno avuto un grave attacco cardiaco. Allora il rischio di una ricaduta raddoppia: ma i cardiologi sono poco consapevoli
Cioccolato dolce protettore del cuore
30-07-2012Non è certo un farmaco e va mangiato con moderazione, ma gioca un ruolo a favore del cuore. I consigli ai consumatori: come scegliere il cioccolato
Disco Science o Bee Gees? La musica giusta per far ripartire un cuore
27-12-2011La musica può aiutare i soccorritori a mantenere il giusto ritmo nel massaggio cardiaco. L'esperto: quel che conta è che con defibrillatori e una persona su 20 capace di praticare le manovre si salverebbero 15-20mila vite l'anno
Alta quota: a chi fa bene, a chi no
12-09-2011A che altitudine portare i bambini? Camminare in quota se si è anziani? E con la pressione alta? Ecco alcuni consigli utili per alpinisti speciali
Proteggere il cuore si può (ma occhio al peso)
23-08-2011Meno sale, meno grassi, meno fumo, terapie tempestive. Così diverse popolazioni hanno ridotto drasticamente infarto e ipertensione. Il vero rischio resta il sovrappeso: nel mondo è obeso 1 adulto su 10
Laura: la paura di non conoscere quel nipotino
06-07-2011Credevo fosse stress, quel peso sul petto. Poi il crollo, in ufficio, ma nessuno si allarma: una donna, attiva, in forma, che non fuma non ha un infarto. E invece…
Insonnia post-infarto: individuata la probabile causa
30-05-2011L'evento ischemico causerebbe un danno ai neuroni del tronco encefalico. Intervenire tempestivamente potrebbe evitare lo sviluppo dell'insonnia
Curando le apnee notturne sconfiggi il rischio infarto
15-05-2011A soffrirne è il 5% della popolazione mondiale. Un'analisi più approfondita del problema consentirebbe di prevenire le malattie cardiovascolari e abbatterebbe i costi sanitari